Tipologia: via multipitch sportiva
Quota attacco/uscita: 1430/1595 mt. s.l.m.
Sviluppo verticale scalabile: 165 mt.
Lunghezze: 6
Difficoltà obblig. complessiva: 6b Difficoltà max: 6c
Apritori: Maurizio Dalla Chiesa, Marco Moine
Data apertura: giugno 1991
Modalità apertura:
prevalentemente dall'alto con spittatura successiva alla prova in libera dei passaggi..
Distianziatura spit "plaisir" (non necessita di protezioni aggiuntive).
Distanza max spit sull'obbligatorio, 240 cm. NON sono necessarie protezioni mobili, eventualmente solo una staffa per affrontare i passi più duri che in tal modo diventano azzerabili.
Materiale in parete:
N.b.: essendo stata attrezzata dall'alto è stato possibile impiegare la tecnologia innovativa di fissaggio tramite viti da roccia (simil Multimonti), i cui vantiaggi sia in termini di ottimizzazione del posizionamento in parete, sia in termini di tenuta (dovuta alle caratteristiche meccaniche del materiale impiegato), sia in termini di semplificazione delle eventuali successive attività manutentive, non ha uguali rispetto ad altre tecnologie.
Viti da roccia Wurth W-SA (2016) e Wurth W-BS 10mm (2019), piastrine FIXE bicromate (passivate gialle 2016, passivate azzurre 2019), golfari 12mm montati su spit rock Fischer, soste su catena ( posizionamento catene/golfari 2016 ), maillon di calata 10mm in acciaio inox.
N.b: per un'eventuale successiva attività manutentiva si rimanda alle date (anno) sopra riportate, aggiornandole in caso di sostituzione dei relativi dispositivi di sicurezza..
Caratteristiche della parete..
Un po' come in tutte le strutture della Carra Saettiva (se si esclude Roc du Vei) anche il settore sx del Roc du Preve presenta cenge e terrazze di ampie dimesioni che ne interrompono purtroppo la continuità ma, ciò non toglie che in alcuni tratti di parete l'esposizione sia notevole, come ad esempio nei primi due tiri di "Viaggio nel Tempo" dove S1 risulta essere a tutti gli effetti una sosta "aerea" così come S2 che, per garantire il contatto visivo fra chi assicura e chi sale da secondo, è stata posizionata sulla verticale della bastionata basale con un vuoto sottostante senza soluzione di continuità di circa 40 mt. ..In ogni caso, i singoli tiri presentano notevole verticalità e compattezza per cui, l'arrampicata fra una sosta e l'altra, è sempre gradevole e di buona qualità.
La parete è interrotta da due ampie terrazze poste ad altezze diverse, collegate con il fianco boschivo e prativo a sx della struttura (dove passa il sentiero di discesa..) perciò, in caso di maltempo e/o problemi di altra natura, risultano essere delle "comode" vie di fuga (in particolare la seconda) da percorre a piedi (slegati).
La prima terrazza si incontra al termine del 2° tiro (appena sopra S2), la seconda terrazza al termine del 4° tiro (appena sopra S4) mentre al termine del 5° tiro, procedendo verso dx sulla comoda cengia dove è posizionata S5 (fare attenzione nel percorrerla slegati..), dopo aver attraversato una breccia fra le rocce (vedi scheda -Tracciato- qui a fianco), si perviene ad un pendio erboso che lambisce la base dell'ultima struttura rocciosa (un muro delimitato da un canale erboso sulla dx) dal quale, alcuni metri più in basso, si raggiunge l'attacco di L6 appena oltre lo spigolo.
Dallo stesso punto dove attacca L6, in caso di necessità, è possibile procedere verso l'alto risalendo il canalone erboso che divide i due settori del Roc du Preve nella parte superiore, fino ad incontrare il sentiero di discesa proveniente dalla cima più alta del Roc sulla dx.
La parete.. o meglio l'insieme di pareti percorse da "Viaggio nel Tempo" risultano perciò alquanto sicure poichè, almeno in 3 punti, esistono vie di fuga da cui è possibile uscirne a piedi in caso di necessità..
Avvicinamento:
poco da aggiungere rispetto alla scheda -Avvicinamento- settore -Roc du Preve- se non che dopo aver lasciato il sentiero principale ed aver preso la traccia che prosegue verso dx per "Giochi di Primavera" ecc., l'attacco della via è immediatamente visibile (targa alla base) poichè si trova solo a pochi metri dal suddetto bivio..
Descrizione via:
l'attacco avviene nel punto più basso del settore sx del Roc du Preve pochi metri prima del canalone che lo divide dal settore dx, affrontando una bastionata di 40 mt. che fin da subito si presenta verticale se non addirittura strapiombante a tratti.
L1: (max 6c, obblig. 6b, 22 mt.)
le difficoltà continue ne fanno un tiro con caratteristiche da falesia poichè, anche nei tratti più "facili", si può dire che non scenda mai il disotto del 6a+ e una fascia strapiombante nella parte superiore, riduce al minimo la zona cosidetta "debole.." dove poter passare..
Descrizione passaggi:
procedere dapprima leggermente verso dx sfruttando una rovescia sotto un piccolo tetto obliquo iniziale, poi dritti sopra lo spit (6a+) in linea con la verticale del soprastante tetto isolato (quasi come se fosse una sporgenza) posizionato a metà del primo tiro. Spostarsi successivamente a dx e proseguire per andare a rinviare lo spit posizionato a fianco del tetto (6a+). Spostarsi a sx ed affrontare il tetto facendo dapprima un trazionamento con entrambe le braccia su buone prese in prossimità del bordo e successivamente, con un incastro di polpaccio su uno spuntone sporgente sulla dx, innalzare il busto al disopra del tetto e, con gesto decisamente atletico, raggiungere delle buone prese superiori grazie alle quali è possibile ristabilirsi al disopra.. (6b+ atletico).
Procedere leggermente a sx (6a/6a+) fin sotto una pancia leggermente aggettante sormontata da una placca vagamente appoggiata su cui sono presenti piccole prese oblique ed una lama rovescia obliqua la cui "pinzata" diviene "efficace" solo dopo aver trovato una posizione di precario equilibrio sul piede sx (6c tecnico).
Una volta innalzati al disopra della placca sfruttando una sporgenza posta al termine della pancia aggettante su cui è possibile poszionare il piede dx (6c), spostarsi lateralmente verso sx (6a/6a+) solo fino a raggiungere un tratto verticale/strapiombante con spit ravvicinati e prese stondate (o comunque di piccole dimensioni), che rappresenta il punto "debole" della parete..
Superare il tratto verticale/strapiombante (6c/A0) a sx dello strapiombo (più marcato sotto il quale risiede il nido (avendo la consapevolazza che passare a dx sarebbe stato ancora più problematico con gradi che sarebbero andati oltre il 7..) ed una volta superato il bombamento superiore sportarsi verso dx per raggiungere la sosta S1 area.. Tiro molto bello con notevole esposizione, sarrebbe possibile anche una variante più dura, ma così può già bastare.. ;
L2: (max 6a+, obblig. 6a, 18 mt.)
le difficoltà continue ne fanno un tiro con caratteristiche da falesia poichè, anche nei tratti "facili", si può dire che non scenda mai il disotto del 6a/5c.. (qualche passo di 5c subito dopo S1 e nella placca intermedia).
Descrizione passaggi:
Procedere dritti sopra la sosta fino a raggiungere il tetto a lama e successivamente, sfruttando delle prese rovesce, spostarsi a dx per raggiungere delle prese posizionate sulla dx oltre il bordo. Superare il tetto alzando il piede sx in leggera apertura su una tacca in prossimità del bordo e successivamente, innalzarsi con gesto atletico (6a+) per raggiungere una presa pù alta di ottime dimensioni grazie alle quale è possibile ristabilirsi al disopra del tetto stesso.. N.b.: grazie allo spit posizionato sul bordo del tetto il passaggio risulta decisamente sicuro, ma, anche "tirando" lo spit in A0 non si può arrivare alla generosa presa superiore che permette di ristabilirsi al disopra perciò, il passaggio di 6a+, deve comunque essere superato in libera con lo spit all'altezza del piede.. da qui l'obbligatorio alto.
Una volta superato il tetto procedere oltre su bella placca leggermente appoggiata (5c) fino a giungere in prossimità della fascia finale aggettante che viene superata dapprima tirando una buona presa sulla sx e successivamente sfruttando buone prese a dx che permettono di salire con i piedi oltre la fascia stessa ed uscire in sosta (6a continuo fino alla sosta S2). N.b.: il secondo di cordata, anzichè fermarsi in sosta S2 (non propriamente spaziosa.. ed esposta sulla verticale) conviene che prosegua sulla terrazza sopra, raggiungendo l'attacco di L3 dopo aver superato qualche salto di roccia;
L3: (max 6b, obblig. 6b, 30 mt.)
Da sviluppare
L4: (max 6b+, obblig. 6a, 35 mt.)
N.b.: il secondo di cordata, anzichè fermarsi in sosta S4 (non propriamente spaziosa.. ed esposta sulla verticale), conviene che prosegua sull'ampia terrazza erbosa/boschiva sopra la sosta raggiungendo l'attacco di L5 sul muro antistante di grandi dimensioni;
L5: (max 6b/A0, obblig. 6a, 35 mt.)
Nonostante le difficoltà contenute, la parte iniziale del tiro non presenta passaggi scontati perciò la salita rimane comunque interessante.
Il tiro supera la fascia strapiombante nel tratto più "debole" delimitato a sx da un grande tetto obliquo (solcato da un'interessante fessura..) e a dx da una lama di enormi dimensioni che sembra essere staccata dal resto della parete.. (è quindi caldamente consigliato NON "tirarla" e/o appoggiarvi la scarpetta durante la progressione..).Il tratto "debole" presenta una spittatura tale da permetterne la progressione in A0 ma ciò non toglie che volendo lo si possa superare in libera (6b)..
Dopo un primo tratto ostico dove c'è poco.. più in alto si trovano ottime prese di generose dimensioni (non visibili dal basso) che permettono di uscire dalla fascia strapiombante (6a) con soddisfacenti movimenti di forza (passaggio molto bello) portandosi all'inizio della placca superiore caratterizzata da un gneiss granitoide a grani grossi con livelli di aderenza eccezionali!. Proseguire sulla placca ben spittata fino in sosta tenendo presente che il livello di aderenza eccezionale ne abbassa la difficoltà (max 5b) anche se all'apparenza potrebbe sembrare di più.. (la spittatura "plaisir" fa il resto).
Una volta giunti in S5 posizionata su una comoda cengia in cima alla parete (dove parrebbe terminare la via non essendoci più roccia su cui proseguire..), per raggiungere l'attacco di L6 che si sviluppa su un torrione a parte (posizionato a dx rispetto alla parete appena salita), si deve effettuare un trasferimento procedendo verso dx sulla cengia di sosta (aventualmente slegandosi prestando le dovuto attenzioni) fino ad una breccia fra le rocce che permette di accedere ad un pendio erboso antistante, addossato alla base del torrione finale.. Percorrere il pendio in leggera discesa per alcuni metri fino ad aggirare lo spigolo basale dx del suddetto torrione, in prossimità del quale attacca L6..
L6: (max 6a, obblig. 6a, 25 mt.)
innalzarsi su lato est in prossimità dello spigolo basale dx, salendo inizialmente un tratto di roccia decisamente aggettante sormontato da uno spit di protezione abbastanza alto ma facilmente rinviabile grazie a delle buone prese su cui è possibile tenersi con sicurezza (6a fino all'aggiramento dello spigolo). Una volta oltre, procedere su una placca con livelli di aderenza elevati (5c) portandosi sotto un tetto che sale obliquamente verso sx. Superarlo con un bel gesto atletico (6a) alzando il piede sx oltre il bordo per poi ristabilizzarsi sopra il tetto con un delicato movimento di equilibrio (6a). Lo spit posizionato in prossimità dell'uscita permette di effettuare il pasaggio in estrema sicurezza senza però banalizzarne la valenza poichè il ritabilimento sopra il tetto non può che essere effettuato in libera (lo spit successivo non è azzerabile).
Proseguire su bella roccia con passaggi mai scontati (4°), fino in al termine della via.
Consiglio per la discesa:
la via è attrezzata per essere discesa in doppia (catene in tutte le soste) senza particolari rischi di incastro ma, trattandosi di una discesa molto articolata (vedi discontinuità della parete e trasferimenti in almeno 3 punti) se ne sconsiglia la discesa con le corde mentre invece, la vicinanza del sentiero di discesa proveneniente dalla cima del Roc du Preve (settore dx) rende particolarmente comoda una veloce discesa a piedi (sufficienti normali scarpe da ginnastica..).
Discesa:
in doppia sulla via (doppie da 35 mt. esatti!) oppure a piedi, raggiungendo poco sopra il facile sentiero proveniente dalla cima più alta del Roc du Preve (alla propria dx), percorrendo dapprima i prati sommitali verso sx (bolli gialli) e successivamente, dove inizia ad essere presente la vegetazione boschiva, in discesa più marcata su ripidi prati e tratti di bosco intervallati da qualche pietraia (bolli gialli su pietre) fino ad incontrare il sentiero principale che si dirige verso le strutture basali del Roc du Preve (segnaletiche in legno in prossimità del bivio). Una volta giunti sul sentiero principale, procedere verso sx fino a giungere all'attacco della via, reperibile dopo aver superato una strettoia in discesa posta fra la parete principale e la sommità piatta di un torrioncino sulla dx (vedi percorso arancione tratteggiato nella scheda -Tracciato- qui a fianco).
Responsabilità:
si ricorda che sebbene la via sia stata attrezzata secondo un criterio di massima sicurezza su strutture di roccia generalmente solide, NON si assumono responsabilità ne sullo stato della parete (eventuali distacchi, cadute di pietre, ecc.) ne sui dispositivi di sicurezza fissi posizionati per proteggersi. Ognuno pertanto, affrontando la salita, dovrà valutarne l’affidabilità in base alla propria personale esperienza assumendosene la piena responsabilità.