Giochi di Primavera ( scheda tecnica )
Tipologia: via multipitch sportiva (S1-S2)
Quota attacco/uscita: 1430/1610 mt. s.l.m.
Sviluppo verticale scalabile: 180 mt.
Lunghezze: 7
Difficoltà obblig. complessiva: 5c Difficoltà max: 6a+
Apritori: Maurizio Dalla Chiesa, Renato Poy, Ivo Bronzino
Data apertura: primavera 1990
Modalità apertura:
mista: alcuni tratti in libera dal basso, altri dall'alto con spittatura successiva alla prova in libera dei passaggi..
Aggiornamento chiodatura:
ottobre 2014
richiodatura completa con spit-fix Raumer inox 10mm, soste Raumer inox doppio anello;
novembre 2018 chiodatura L5 new con viti da roccia Wurth
W-BS/S 10x70mm;
Avvicinamento:
vedi scheda -Avvicinamento- relativa al -Roc du Preve-
Descrizione via:
la via sale sul settore destro del Roc du Preve, il torrione di maggiori diimensioni della Carra Saettiva.
L'attacco avviene in prossimità dell'evidente canale roccioso che divide i due settori (sx e dx) del Roc du Preve, su uno sperone che sale a dx del canale stesso;
L1 (max 5b, obblig. 5b, 40 mt.)
attaccare in prossimità della targa innalzandosi per facili roccette sul filo dello sperone fino a giungere sulla grande cengia rocciosa a metà del tiro (4°).
Spostarsi leggermente a destra sulla cengia ed affrontare il muretto vertical/strapiombante che si trova di fronte (5b atletico..).
Proseguire su bella placca appoggiata obliquando leggermente verso dx (5a) per poi giungere ad un'altra generosa cengia rocciosa e ad un successivo salto di roccia dal quale si perviene in sosta S1 posizionata in cima, al termine della fascia rocciosa che costituisce l'avancorpo basale della struttura principale.
Una volta recuperato il compagno/a di cordata in S1, con un breve trasferimento a piedi su rocce piatte ed erba, conviene portarsi sotto la parete che costituisce la parte centrale del Roc du Preve..
L2 (max 6a/A0, obblig. 5c, 25 mt.)
dopo un breve tratto di trasferimento in piano, orientandosi leggermente a sx, reperire la fila di spit che sale dapprima verticalmente su placca (5c) per poi proseguire con un delicato traverso verso dx (6a/A0) fino a raggiungere un diedro obliquo strapiombante che sale da dx verso sx. Ribaltarsi al disopra dello stesso con un bel gesto atletico (5c) e proseguire ancora veticalmente (5c) fino a giungere in sosta S2 posta su comoda cengia;
L3 (max 5b, obblig. 5b,, 25 mt.)
attraversare su cengia verso dx e dove termina il bombamento reperire una fila di spit che sale verticalmente su un muro (5b) sovrastato alcuni metri più in alto da un inquietante monolite incastrato a testa in giù.. in un diedro obliquo/tetto che sale da dx verso sx.
Superata la prima parte verticale, salire leggermente a sx su placca lievemente appoggiata, fino a giungere in prossimità del bel diedro obliquo strapiombante che sale da dx (lo stesso in cui, poco più in basso, è incastrato il monolite descritto in precedenza..).
Superato il diedro con un ribaltamento atletico avvalendosi di prese in alto sulla dx (5b), attraversare a dx (4°), fino a giungere in sosta S3 posizionata in placca ma con un appoggio comunque comodo per i piedi;
L4 (max 5a, obblig. 5a, 20 mt.)
procedere dritti su bella placca che salendo si fa via via più ripida. Nonostante le difficoltà risultino contenute (5a), una roccia eccezionalmente abrasiva ricca di vaschette createsi con l'erosione atmosferica e una spittatura "obbligatoria" , rendono l'arrampicata alquanto entusiasmante.
Al termine della placca, un vago diedrino ben ammanigliato solcato da un'ampia fessura, presenta ancora un ultimo passo interessante (5a) prima di arrivare in sosta;
L5 (max 6a+, obblig. 5c, 35 mt.)
e' il tiro più lungo di Giochi di Primavera insieme ad L1.
Procedere dritti sopra la sosta (4°) e poi leggermente verso dx nella successiva placca appoggiata, innalzandosi con le scarpette fino al termine della stessa per avvicinarsi il più possibile al bordo del tetto che si troverà di fronte sulla dx.
Posizionare il piede dx in una vaschetta appena sopra il bordo del tetto ed innalzarsi all'interno di un diedrino leggermente strapiombante posto al disopra (5c atletico..), avvalendosi di una nicchietta per le falangi della mano sx e una presa frontale da pinzare con la mano dx..
Procedere dapprima nel diedrino e poi per entusiasmante placca via via più appoggiata e più facile (4°) ricca di vaschette create dall'erosione atmosferica.
Una volta giunti in prossimità della comoda sosta allestita per le doppie (Raumer inox con doppio anello di calata) NON sostare su essa ma proseguire oltre rinviandone lo spit superiore.. Proseguire per facili roccette fin sotto il "becco" che sporge dal lato ovest dell'avancorpo che si innalza a destra della sosta e precede il grande diedro obliquo che caratterizza la parte finale della struttura.
Una volta giunti sotto il "becco roccioso", superarlo sulla sx (spit), innalzandosi a fianco dello stesso con un duro passo boulder strapiombante (6a/6a+) considerando che è VIVAMENTE sconsigliato avvalersi della fessura che divide il grosso blocco di roccia incastrato sotto il "becco", essendo quasi del tutto staccato dall'avancorpo stesso (dalla fessura si vede attraverso.. ed il grosso blocco pare essere incastrato solo per qualche cm sopra..).
Superato il breve strapiombo, giunti su un grosso gradone roccioso a fianco del "becco" su cui si può stare comodamente in piedi, effettuare la sosta di progressione S5 su due spit disgiunti posti appena sopra.
Conviene fare la sosta qui e non dopo (nei successivi due spit sotto il grande diedro del 6° tiro), poichè questa risulta essere la posizione ottimale sia per la visibilità che per lo scorrimento corde, nel recuperare il compagno di cordata;
L6 (max 6a+, obblig. 6a+, 15 mt.)
dalla sosta di progressione S5, con un breve trasferimento in piano su facili roccette accataste a fianco di due pinetti, spostarsi a dx, sotto il magnifico diedro obliquo / tetto che sale obliquando verso sx.. Due spit permetteranno di ancorasi comodamente alla base del diedro.
Salire con bella arrampicata prima verso dx (5a) poi dritti in placca che man mano che sale tende a verticalizzarsi (5b), raggiungendo la spaccatura che solca il lato dx strapiombante del diedro/tetto grazie alla quale sarà possibile ribaltarsi al di sopra dello stesso..
E' il passo più bello della via (anche se non il più difficile)!
Una volta giunti in prossimità della spaccatura, sfruttando una serie di ottime maniglie in alto sulla sx che possono essere prese con entrambe le mani (5c+), incastrare il piede sx nella fessura e lasciandosi andare nel vuoto con la gamba dx, effettuare un tallonaggio al di sopra del bordo del tetto con notevole apertura di gamba... Avvalersi di una sorta di lama orizzontale da pinzare con la mano dx per terminare il ribaltamento al disopra del tetto (6a+) ed innalzarsi fino a reperire la sosta S6 su catena. Passo difficilmente azzerabile se non si dipone di una staffa, determina un obbligatorio singolo di pari difficoltà.. ;
L7 (max 5a, obblig. 5a, 25 mt.)
procedere sopra la sosta obliquando leggermente verso sx (4°), fino a giungere su una placca più compatta da superare avvalendosi solo dell'aderanza delle scarpette (5a) poi ancora dritti e infine ancora su placca a gradoni verso dx (4°/5a) fino a raggiungere la sosta finale S7 posta su un bel terrazzo panoramico.
The End..
Discesa:
Vi sono varie possibilità di discesa:
(a)
dal sentiero ufficiale (una segnaletica in legno affissa su una pietra posizionata nei prati poco sopra la testa piatta del Roc du Preve e successivi bolli gialli ne indicano la direzione verso sx) scende a fianco delle strutture rocciose, percorrendo inizialmente ripidi prati su tracce poco marcate in mezzo ad un bosco rado e successivamente alcune ripide pietraie, fino a ricongiungersi, dove il bosco si fa più fitto, con il sentiero ben più marcato proveniente dal Roc Neire Coulur (segnaletiche in legno ne indicano la confluenza). Da qui, percorrendo il suddetto sentiero verso sx, dopo circa 5 min di cammino, si ritorna alla base del Roc du Preve in prossimità dell'attacco di "Viaggio nel Tempo" / "Giochi di Primavera" per poi proseguire a ritroso sul sentiero di provenienza;
(b)
da un sentiero secondario decisamente più comodo (dal quale però non ripassa dall'attacco di "Giochi di Primavera") che scende sulla destra della struttura.
Salire dritti sul prato sopra la struttura fino a giungere sul Sentiero dei Franchi che si mantiene poco sotto al crinale e lo si incontra oltre una fila di piante, al termine del prato.. Svoltare a dx e percorrerlo per alcune centinaia di metri in leggera discesa fino a giungere dopo un breve tratto in piano, in una zona boschiva dove su una pianta a fianco del sentiero è affisso un cartello di lamiera sgualcito indicante "divieto di caccia".
Abbandonare qui il sentiero principale che prosegue verso est sul crinale boschivo e con una decisa svolta a dx uscire dalla vegetazione boschiva immettendosi nel prato sottostante che, man mano che scende, tende ad incanalarsi fra due strutture rocciose che ne delimitano l'estremità dx e sx.
Percorrendo il suddetto prato in discesa verso dx (puntando in direzione delle rocce che lo delimitano sulla dx) reperire poco più in basso una traccia di sentiero (inizialmente poco visibile) che scendendo verso sx procede in direzione di una sella erbosa con qualche pianta, sotto la quale, inizia la struttura rocciosa che delimita il prato sulla sx durante la discesa..
Una volta giunti alla sella (senza oltrepassarla), svoltare a dx scendendo dapprima a fianco della struttura rocciosa (tenendosi a dx della stessa) e poi un pò più in centro, seguendo la traccia che diviene via via più ripida man mano che si scende nel bosco sottostante ma che rimane sempre ben percorribile (una serie di bolli gialli apposti sulle piante ne indicano la percorrenza).
Prestare attenzione a salti di roccia (poco visibili dall'alto) di altezza non trascurabile che si incontrano sulla sx se si abbandona la traccia durante la discesa..
Giunti più in basso dove la pendenza si attenua, facendo sempre attenzione ai bolli gialli, procedere sulla traccia che dopo una decisa svolta a sx passando sotto delle rocce,
scende linearmente verso sx giungendo ad una sella boschiva che non va oltrepassata!
Una volta giunti alla sella boschiva, scendendo sulla dx, l'ambiente dovrebbe tornare ad essere famigliare poichè ci si ritrova in cima al magnifico bosco di betulle percorso al mattino per andare all'attacco delle vie del Roc du Preve.
Basta quindi scendere in mezzo al bosco di betulle con una traiettoria più o meno lineare fino a reperire il sentiero di accesso alle pareti (30 min. dalla cima del Roc du Preve) dal quale bisogna poi scendere verso sx fino a giungere nella zona ben segnalata dai bolli gialli che scende linearmente verso dx ecc., ecc. .
(c)
in doppia senza particolari rischi di incastro.
Lunghezza minima corda singola impiegabile 70 mt.
Si consiglia di impiegare due mezze corde da 60 mt. facendo 3 doppie in S7, S5 (allestita x le doppie) ed S2.
Attenzione che da S5 ad S2 ( ed anche da S2 a terra ) sono 60 mt. esatti!!
Spittatura:
essendo a distanza "plaisir" eventuali protezioni mobili sono inutili, portare eventualmente solo una staffa per affrontare i passaggi più duri che in tal modo perdono l'obbligatorietà.
Materiale in parete:
fix inox Raumer 316L 10mm+piastrine inox Raumer 316L;
viti autofilettanti Wurth+Piastrine FIXE 10mm (trattamento
Ecotri antiossidativo).
Responsabilità:
si ricorda che sebbene la via sia stata attrezzata secondo un criterio di massima sicurezza su strutture di roccia generalmente solide, NON si assumono responsabilità ne sullo stato della parete (eventuali distacchi, cadute di pietre, ecc.) ne sui dispositivi di sicurezza fissi posizionati per proteggersi. Ognuno pertanto, affrontando la salita, dovrà valutarne l’affidabilità in base alla propria personale esperienza assumendosene la piena responsabilità.
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